03/09/08

Il buio si avvicina

Il buio si avvicina è uno di quei film poco visti, che col tempo è assurto ad opera di culto per gli amanti del genere horror, anche se le commistioni di genere non mancano in un racconto per immagini in cui la violenza è più suggerita che esibita e il discorso della vampirizzazione appare meno romantico e fascinoso di quanto si possa pensare, come i suoi stessi protagonisti, una banda di sbandati in fuga per le strade d'America, nomadi folli e senza speranza assetati di sangue che vivono la propria condizione come dannazione, ma senza dare troppo peso ed importanza alla stessa, quindi evitando rilfessioni filosofiche di sorta.
Film che punta molto sull'atmosfera e l'ambientazione insusuale della storia, un road movie come si può intuire dal vagabondare continuo dei nostri antieroi che vedono coinvolto un giovane di belle speranze, ammaliato dalla giovane e affascinante Mae (Jenny Wright), di cui si percepisce sin dall'inizio l'estraneità dal contesto umano, ma che non si pone come la classica figura di assassina a sangue freddo, nonostante la sua natura e l'istinto la portino a desiderare il bel Caleb (Adrian Pasdar) con le conseguenze che ne scaturiranno.
La Bigelow racconta così a suo modo una storia d'amore tormentata, in cui il protagonista viene continuamente messo alla prova nei suoi principi etici e morali, quale sorta di percorso di crescita e maturazione, fino allo scontro finale di stampo western con la famiglia di vampiri al fine di salvare la propria famiglia e la propria amata, anche perché in fondo come ci ricorda la regista, il nostro Caleb è un cowboy e spetta a lui riportare l'ordine nella rude e profonda America rurale.

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