10/03/13

Educazione siberiana

Il nuovo film di Salvatores risente del fatto di non essere un progetto proprio, a differenza di altri suoi lavori.
L'origine letteraria del testo è stata rielaborata dal regista unitamente a una coppia di scafati sceneggiatori come Rulli e Petraglia, ma la storia non riesce mai ad avvincere e le aspettative rimangono decisamente deluse.
Salvatores pare non sentire come sua la storia e si avverte la sua difficoltà, il suo imbarazzo nel provare a gestirla.
Nelle sue mani la materia rimane fredda ed inerte come il ghiaccio e la neve che costituiscono gran parte del paesaggio in cui si aggirano i giovani protagonisti, nonostante le potenzialità di un racconto che non sembra mai decollare, che crea aspettative di evoluzioni drammatiche inespresse o prevedibili, dimostrando come la riscrittura della pagina cartacea sia stata banalizzata ed eviscerata di quel calore e quella potenza che avrebbero dovuto trasmetterci.
Salvatores anche per la regia sceglie soluzioni semplicistiche e di scarso effetto, che accentuano quell'effetto banalizzante di cui si diceva sopra e non basta la presenza di attori del calibro di Malkovich e Stormare per dare peso e caratura al prodotto, anzi, si ha la sensazione dell'ulteriore senso di imbarazzo ed estraneità da parte del regista nel trattare un racconto a cui non aderisce mai e la piattezza con cui il tutto viene rappresentato, ci resituisce un film purtroppo non riuscito perché non amato e coccolato come ci si sarebbe aspettato da un regista solitamente non banale e che comunque tenta di metterci sempre qualcosa di suo anche nei film meno riusciti.

2 commenti:

Lisa Costa ha detto...

Non la penso così drasticamente perchè comunque per un regista italiano è di un altro livello rispetto alle commediucole che infestano il cinema, ma nemmeno a me ha convinto fino in fondo. Manca lo stile adatto ad una storia simile e sicuramente un po' più di coraggio nell'affrontarla!

Pereira ha detto...

Rimane secondo me un film non suo e lo si vede chiaramente.
Ovvio che rispetto alle commedie che stanno girando in questo periodo e che presto arriveranno nelle sale, il suo progetto si dimostra coraggioso, ma si avverte la distanza dell'autore dalla materia trattata e il risultato in alcuni punti è davvero banale.