29/09/11

This is England

Ritengo piuttosto fuorviante la lettura proposta da alcuni critici nel voler individuare nella protesta dei giovani arrabbiati protagonisti di questo film, le ragioni dei moti avvenuti quest'estate a Londra.
Sicuramente il malessere rappresentato da una parte di essi, quella più estrema e nazionalista costituisce un fenomeno ancora vivido e vivace, ma il film ha una sua precisa collocazione temporale e storica e anche il sottotitolo italiano della locandina tende a filtrare un messaggio che il gruppo iniziale non pare affatto voler trasmettere allo spettatore, nonostante le immagini di repertorio della guerra delle Falkland/Malvinas e il governo Thatcher ci vogliano introdurre in un preciso ambito temporale, fatto di proteste e disagi sociali. 
Quello dei titoli di testa è un evidente  tuffo nel sofferto passato di un paese, la cui classe operaia ben è stata rappresentata da Ken Loach a suo tempo e inevitabilmente i richiami sono a quel tipo di cinema, seppur Meadows tenti di realizzare un'opera personale, legata alla memoria e al ricordo di un passato lontano e vicino al tempo stesso.
Un romanzo di formazione lo si potrebbe definire, perché la regia punta subito il suo sguardo sul giovane protagonista, escluso socialmente ed in cerca di un'affermazione e condivisione familiare che la figura materna pare non potergli dare, ma che forse alla fine saprà trovare un suo spazio, dopo un crescendo di tensione che la prova generale degli attori riesce a regalare a questo film.
Non sembra esservi nulla di nuovo o che non sia già stato in parte visto, ma a quanto pare si avverte un bisogno di riconferme e rassicurazioni visive nel mettere in scena storie di un certo ceto sociale, come quello della working class, per la sua rudezza e per tutto quello che ne costituisce il contorno architettonico.
Meadows realizza scorci significativi dal gusto prettamente fotografico per rappresentare il disagio e la solitudine del suo protagonista, inserendolo in un paesaggio urbano poco edificante, in cui l'adesione ad un gruppo attraverso gesti e costumi costituisce una forma di riconoscimento e identificazione, che porterà una parte di essi a declinare verso pericolosi estremi, con ripensamento di alcuni sino ad una tragedia sfiorata.
Meadows nel suo finale dal sapore truffautiano fotografa la presa di coscienza di un giovane arrabbiato, che forse ha compreso la sua lezione di vita, seppur a discapito di altri, immergendolo in una nuova apparente solitudine e rabbia, che chissà forse saprà trovare sbocchi più felici. 

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