27/08/07

Il sorpasso

Forse il miglior film di Risi e uno degli spaccati più oculati nella rappresentazione del Boom economico e al tempo stesso profetico di uno stile di vita e modo di pensare ormai imperante che lascia un senso di profonda amarezza ad ogni sua visione.
Gassman e Trintignant sono due facce di una stessa medaglia, figure archetipiche che si respingono e si attraggono inevitabilmente attraverso un viaggio di riscoperte e perdita delle illusioni per il giovane studente, che impara ad assaporare troppo tardi il senso di leggerezza della vita.
Il sorpasso finale mancato sancisce a suo modo l'impossibilità di queste figure di poter mutare e migliorarsi, in particolare Bruno Cortona non può modificarsi perché il suo menefreghismo, la sua lievità spirituale ed intellettuale sono così radicate da renderlo un eterno immaturo, al cui passaggio rimane sempre un velo di malinconia e disagio, come nella sequenza a casa degli zii di Roberto, che si ritrova a fare i conti con un passato da lui idealizzato e che attraverso gli occhi smaliziati di Bruno disvela tutta la sua apparentemente fallace serenità.
Un film amaro, ma necessario per capire un periodo storico del nostro paese, coi suoi vezzi e aspirazioni di ricchezza, analizzati in maniera impietosa attraverso un personaggio sgradevole che ormai costituisce una figura ben radicata nel nostro costume, come faceva presagire il prefinale di un altro film significativo come In nome del popolo italiano.

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