Scamarcio è bello, affascinante, ombroso, di successo, proprio l'uomo perfetto, ma in quanto attore nonostante il successo riscosso, non pare questa cima di recitazione, eppure in questo film, in cui il giovane attore era ancora lontano dai fasti del presente, si dimostra bravo e appropriato, adeguato ai ritmi della commedia più che ai ruoli drammatici o apparentemente tali.
Scamarcio sa muoversi, essere spiritoso e fintamente ingenuo quanto basta, in una commedia che nulla aggiunge al nostro presente sociale ed affettivo, ma che nonostante alcuni luoghi comuni, riesce anche a non prendersi troppo sul serio, parlandoci di quotidianità e scherzi del cuore con minor presunzione e seriosità di Muccino. Si avverte la mano in sceneggiatura di Marco Ponti che aiuta Lucini a realizzare un film sufficientemente godibile, lontano dalle secche di un cinema televisivo e sempre uguale a se stesso, con le sue scialbe riflessioni sui sentimenti e sui giovani, fotografando in maniera adeguata e non così scontata una Milano volutamente grigia e caotica, vista attraverso anche alcuni suoi vezzi culturali e sociali.
Meritano anche i titoli di coda, che come Ponti insegna nei suoi film, nascondono a volte piacevoli e divertite sorprese, che si lascia allo spettatore scoprire al termine della visione.
Scamarcio sa muoversi, essere spiritoso e fintamente ingenuo quanto basta, in una commedia che nulla aggiunge al nostro presente sociale ed affettivo, ma che nonostante alcuni luoghi comuni, riesce anche a non prendersi troppo sul serio, parlandoci di quotidianità e scherzi del cuore con minor presunzione e seriosità di Muccino. Si avverte la mano in sceneggiatura di Marco Ponti che aiuta Lucini a realizzare un film sufficientemente godibile, lontano dalle secche di un cinema televisivo e sempre uguale a se stesso, con le sue scialbe riflessioni sui sentimenti e sui giovani, fotografando in maniera adeguata e non così scontata una Milano volutamente grigia e caotica, vista attraverso anche alcuni suoi vezzi culturali e sociali.
Meritano anche i titoli di coda, che come Ponti insegna nei suoi film, nascondono a volte piacevoli e divertite sorprese, che si lascia allo spettatore scoprire al termine della visione.
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