Il titolo italiano semplifica l'identificazione netta sottolineata da quello originale, che pone subito in primo piano un individuo il cui nomadismo esistenziale è rappresentato dalla sua stessa dimora, una barca che solca le acque di Miami sulle note della canzone omonima del film, cantata da Nancy Sinatra.
Si potrebbe subito pensare ad una furbesca operazione della famiglia Sinatra, invece, Gordon Douglas dirige un buon noir con il giusto piglio scanzonato dato dall'ambientazione solare, ma che nasconde i soliti intrighi e rompicapi, che il nostro detective saprà risolvere attraverso un percorso complicato e difficoltoso, in cui Sinatra ricalca il modello chandleriano del private eye con aria sufficientemente divertita, riuscendo ad essere credibile e perdente al punto giusto, senza apparire patetico, mettendo in luce la sua natura di giocatore d'azzardo avvezzo alla sconfitta.
Nulla di nuovo sotto il sole, ma un film che nell'impiegare gli stilemi del genere e un referente letterario ben preciso, dimostra un'ironia arguta che rende il personaggio di Sinatra credibile e riuscito, grazie anche ad un ritmo narrativo sostenuto e ad una cast di tutto rispetto, coinvolto in una vicenda sufficientemente intricata, dove tutto alla fine riesce ad essere raccordato accuratamente, come ci si aspetterebbe dalla scrittura di un buon giallo che si rispetti.
Si potrebbe subito pensare ad una furbesca operazione della famiglia Sinatra, invece, Gordon Douglas dirige un buon noir con il giusto piglio scanzonato dato dall'ambientazione solare, ma che nasconde i soliti intrighi e rompicapi, che il nostro detective saprà risolvere attraverso un percorso complicato e difficoltoso, in cui Sinatra ricalca il modello chandleriano del private eye con aria sufficientemente divertita, riuscendo ad essere credibile e perdente al punto giusto, senza apparire patetico, mettendo in luce la sua natura di giocatore d'azzardo avvezzo alla sconfitta.
Nulla di nuovo sotto il sole, ma un film che nell'impiegare gli stilemi del genere e un referente letterario ben preciso, dimostra un'ironia arguta che rende il personaggio di Sinatra credibile e riuscito, grazie anche ad un ritmo narrativo sostenuto e ad una cast di tutto rispetto, coinvolto in una vicenda sufficientemente intricata, dove tutto alla fine riesce ad essere raccordato accuratamente, come ci si aspetterebbe dalla scrittura di un buon giallo che si rispetti.
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