27/08/07

Profumo di donna

Ogni volta che si parla di Profumo di donna lo spettatore pensa subito al remake americano con Al Pacino, dimentico, ma non per sua colpa, dell'originale con Gassman, decisamente e assolutamente migliore, nonostante la barvura di Pacino, in cui il nostrano Mattatore ci regala un'altra delle sue notevoli interpretazioni.
Risi allontanandosi dal facile pietismo che la condizione di cecità potrebbe comportare cuce addosso a Gassman il ruolo di un individuo sgradevole, amareggiato, donnaiolo impenitente, la cui condizione fisica non pare averlo reso meno abile ma sicuramente più lungimirante del suo giovane accompagnatore, che imparerà a conoscerlo e ad aiutarlo in un momento decisamente difficile della sua vita.
Un film drammatico vestito da commedia, che si pone come cronaca di ultimo viaggio dell'esistenza, che suona sarcastico al pensiero del detto "vedi Napoli e poi muori" riferito al personaggio del disilluso Capitano Fausto, incapace di amare e di accettare il sincero affetto di Sara (Agostina Belli), l'unica in grado di vedere al di là della scorza dura del militare un'umanità ferita ed orgogliosa, che di fronte alla paura della morte, forse riuscirà ad accettare un nuovo senso dell'esistenza.

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