17/01/08

Riparo

Avrebbe potuto essere un film interessante per le tematiche affrontate, discostantesi dal panorama asfittico del cinema italiano odierno, ma inevitabilmente si arena su uno sguardo incapace di andare a fondo nelle vite e nelle psicologie dei propri personaggi, lasciando in sospeso troppe domande insolute, quale segno di una mancata messa a fuoco della vicenda, per finire col perdersi dentro i rivoli di un rapporto a tre che si subodora ben presto e che contrappone figure troppo evidentemente calate in ruoli rigidi e schematici.
Puccioni tenta di insinuare contrasti concettuali e sociologici, evitando una rappresentazione troppo abusata del nordest opulento e lavoratore, per raccontarne altre ritrosie ideologiche, quale la facciata perbenista cattolica che rifiuta l'omosessualità, ma riconducendola ancora una volta ad uno sguardo eterosessuale, che imborghesisce ed insterilisce la vicenda, senza riuscire a trovare una degna conclusione alla storia, quale conseguenza inevitabile di tutte le questioni sospese che il regista non ha saputo approfondire adeguatamente.

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