Film misconosciuto in Italia che è divenuto necessario recuperare in seguito all'uscita del suo remake americano ad opera di Neil Labute, che pare essersi perso per strada dopo due opere poco note ma di notevole spessore e scrittura come In compagnia degli uomini e Amici e vicini che si consigliano caldamente.
Rifacimento che nel sottotitolo italiano "Il prescelto" fa già presagire gli esiti della sorte del suo protagonista Nicolas Cage, mentre l'originale mantiene una sua ambiguità e fascino di fondo ben più morbosi e sottili, tanto da apparire un film decisamente anomalo nel panorama del genere horror per atmosfere e modalità di trattamento delle tematiche in esso insite.
Hardy contrappone sin da subito il suo integerrimo e irreprensibile protagonista, oggetto di derisione dei suoi stessi sottoposti nonché abitanti, all'ambiente e alla mentalità generale, per poi accentuarne l'estraneità totale rispetto al contesto geografico in cui viene calato successivamente.
Summerisle (letteralmente l'isola dell'estate) è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, legato ad una cultura pagana ancestrale che viene ideologicamente rifiutata e aborrita dall'ufficiale di polizia, quale portatore di valori cristiani che non possono riconoscersi in tali modalità di vita e di pensiero, e sarà proprio questa sua integrità morale a determinarne il destino. Egli, infatti, assumento il ruolo non casuale di Fool della festa rituale assume su di sé le conseguenze inevitabili della propria scelta insana e irrazionale, pertanto diviene soggetto sacrificabile, in quanto sciocco individuo caduto volontariamente nell'inganno perpetratogli.
Hardy rappresenta senza fronzoli una cultura altra, apparentemente aliena, che avvertiamo come lontana, eppure radicata nel nostro passato più remoto, che egli riesce a raffigurare con sguardo accorto ai dettagli, immergendo lo spettatore in un'atmosfera che scivola progressivamente dallo straniamento, all'erotismo più esplicito sino all'incubo e alla rassegnazione di una tale modalità di consumazione di certi riti pagani della fertilità.
Ogni ambito della vita locale trova un referente sessuale esplicito, che viene rimarcato costantemente, tanto da divenire materia di formazione dei suoi stessi giovani abitanti e che sembra quasi far cadere in tentazione lo stesso protagonista, avvolto da nenie e canti celtici che costituiscono il motivo musicale portante del film, quale strumento ulteriore impiegato dal regista per condurre l'occhio spettatoriale in un contesto onirico ed erotico, che trova il suo culmine nella sequenza di seduzione a distanza della sensuale ammaliatrice Britt Ekland, cantrice e danzatrice, ancella e sacerdotessa iniziatrice ai culti pagani di Summerisle, per non parlare della figura più inquietante e ambigua interpretata da Christopher Lee, che si dimostra ancora una volta villain di grande effetto, la cui entrata in scena aiuta già a presagire il suo potere e la consolidata fede nei propri rituali mistici, cui il nostro sprovveduto protagonista tenterà di opporre la propria logica e fede invano.
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