Ennesima, necessaria tirata d'orecchie ai titolisti italiani e all'adattamento dei dialoghi del film di Polanski, che conferma ancora una volta di essere riuscito a tornare ad atmosfere di stampo thriller con virate spionistiche, che riescono a rendere il film accattivante e misterioso al punto da intrigare quanto basta lo spettatore e a portarlo verso supposizioni e aspettative precise sulla risoluzione del mistero con cui si apre il film.
Riguardo l'adattamento di cui si diceva sopra, il titolo stesso non rispetta e non rispecchia l'originale che rimanda, come i più ormai sanno, a quella figura spesso nascosta dello scrittore fantasma, autore dei discorsi e delle biografie di politici o personaggi dello spettacolo e nel dialogo fondamentale in cui si celebra l'incontro tra i due uomini, McGregor si presenta come "the ghost" e non come semplice "ombra", adducendo in sé il proprio destino e la propria labilità esistenziale ed umana rispetto ad una vicenda torbida che prende spunti evidenti dalla realtà, come il romanzo stesso di partenza presuppone.
Storia che si dipana attraverso paesaggi in cui la pioggia battente scandisce il tempo e le atmosfere di una vicenda torbida, misteriosa, in cui la doppiezza dei personaggi coinvolti costituisce un meccanismo che rischia di stritolare l'incolpevole, ma sempre più curioso protagonista, volto a conoscere il segreto della morte del suo predecessore e a scoprire la natura ambigua dell'ex Primo Ministro Lang, ispirato a Tony Blair, a cui Brosnan conferisce la sua faccia da belloccio infido e fedifrago.
Film molto personale per Polanski, che reo di uno stupro commesso anni or sono negli Stati Uniti, si è ritrovato agli arresti domiciliari in Svizzera, in attesa di estradizione, tant'è che attraverso questo suo film non ha esitato nel sottolineare il mancato riconoscimento del suddetto paese nei confronti della Corte dell'Aja per i crimini di guerra e quindi la non estradabilità del ministro Lang, reo di aver autorizzato un'operazione segreta con conseguente tortura di alcuni presunti terroristi e morte di uno di essi.
Sorriso amaro nel constatare simile aspetto, ma sicuramente un film interessante e godibile nelle sue atmosfere di cinema classico, in grado di affascinare e intrigare sufficientemente lo spettatore e tenere desta la sua attenzione per tutta la durata del film.
Riguardo l'adattamento di cui si diceva sopra, il titolo stesso non rispetta e non rispecchia l'originale che rimanda, come i più ormai sanno, a quella figura spesso nascosta dello scrittore fantasma, autore dei discorsi e delle biografie di politici o personaggi dello spettacolo e nel dialogo fondamentale in cui si celebra l'incontro tra i due uomini, McGregor si presenta come "the ghost" e non come semplice "ombra", adducendo in sé il proprio destino e la propria labilità esistenziale ed umana rispetto ad una vicenda torbida che prende spunti evidenti dalla realtà, come il romanzo stesso di partenza presuppone.
Storia che si dipana attraverso paesaggi in cui la pioggia battente scandisce il tempo e le atmosfere di una vicenda torbida, misteriosa, in cui la doppiezza dei personaggi coinvolti costituisce un meccanismo che rischia di stritolare l'incolpevole, ma sempre più curioso protagonista, volto a conoscere il segreto della morte del suo predecessore e a scoprire la natura ambigua dell'ex Primo Ministro Lang, ispirato a Tony Blair, a cui Brosnan conferisce la sua faccia da belloccio infido e fedifrago.
Film molto personale per Polanski, che reo di uno stupro commesso anni or sono negli Stati Uniti, si è ritrovato agli arresti domiciliari in Svizzera, in attesa di estradizione, tant'è che attraverso questo suo film non ha esitato nel sottolineare il mancato riconoscimento del suddetto paese nei confronti della Corte dell'Aja per i crimini di guerra e quindi la non estradabilità del ministro Lang, reo di aver autorizzato un'operazione segreta con conseguente tortura di alcuni presunti terroristi e morte di uno di essi.
Sorriso amaro nel constatare simile aspetto, ma sicuramente un film interessante e godibile nelle sue atmosfere di cinema classico, in grado di affascinare e intrigare sufficientemente lo spettatore e tenere desta la sua attenzione per tutta la durata del film.
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