21/10/10

The Town

Ben Affleck è alla sua seconda prova di regia e se la cava decisamente meglio come regista e sceneggiatore che come attore, ritornando con la mente e con gli occhi alla storia di Will Hunting scritto a quattro mani con l'amico Matt Damon in cui era anche comprimario della vicenda.
Ebbene, anche qui il nostro belloccio bostoniano si ritaglia un ruolo da protagonista, in cui non deve sforzarsi più di tanto nello sfoggiare espressioni facciali particolarmente emotive, perché bravo a circondarsi di una serie di validi attori di cinema e televisione, soprattutto di quella che più fa tendenza negli ultimi anni, riuscendo a farli interagire sullo schermo in maniera credibile e funzionale alla storia.
Affleck conosce bene la propria città e si avverte l'affetto per la stessa, per i luoghi e le persone che la compongono, riuscendo a ricreare un ambiente popolare in cui l'elemento del crimine è fervido e innestato in alcune tipologie di individui che ne compongono la fauna umana.
Affleck ricalca gli stilemi del cinema di rapina, riuscendo a realizzare un compito pulito, senza sbavature, dove non si avvertono eccessi caratteriali da parte dei suoi protagonisti, in cui tutto pare in equilibrio e il risultato finale dimostra come sia possibile realizzare un film decente senza sbagliare o senza voler strafare a tutti i costi.
Un film che punta sulla sincerità d'intenti del suo autore e si vede e per questo non appare eccessivamente retorico, grazie ad una regia che sa rappresentare efficacemente le rapine, come cotanto cinema del genere criminale insegna e suggerendo la giusta tensione e i cambi di fronte necessari per tenere sufficientemente desta l'attenzione dello spettatore, nonostante la durata del film.
Sovviene ora la curiosità di recuperare il precedente film di Affleck e di vedere come si evolverà in futuro il suo lavoro dietro la m.d.p., sicuramente più soddisfacente e apprezzabile di quello davanti ad essa, ma ad Hollywood c'è spazio per tutti nel mondo della recitazione.

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