19/07/11

Thor

Il non portare a termine la visione di un film appare sempre come una sorta di sconfitta percettiva, perché permane il dubbio di un'improvvisa impazienza ed intolleranza, che porta a chiedersi se sia colpa del film stesso o di chi, come il sottoscritto, nel guardare simile opera, non sia riuscito a coglierne gli aspetti positivi o comunque negativi sino alla fine.
Ebbene, la visione di questo film dopo ben 45 minuti dello stesso, mi ha costretto ad interromperne la fruizione.
Da una parte, le immagini del mondo degli dei nordici, rappresentato con una pomposità e una retorica che in Branagh sono sostenibili, forse, nella trasposizione di un'opera scespiriana, ma in questo caso risultano pedanti e barocchi, oltre ad una recitazione che imbarazza chi assiste a tale messa in scena, dall'altra quelle del mondo terreno in cui si avverte il tentativo non riuscito di un'ironia che non aiuta a sorridere delle battute proposte dai suoi personaggi, quale tentativo di sminuire quel contrasto magniloquente e pomposo del mondo ultraterreno in cui vive il nostro eroe.
Nonostante il collegamento con il finale del secondo capitolo di Iron Man, il film sembra da una parte prendersi troppo sul serio ed abbonda di immagini e scenografie che appesantiscono un'opera che dovrebbe risultare una trasposizione d'autore di uno dei tanti fumetti Marvel e aggiungersi al capitolo de I vendicatori, cui farà seguito Capitan America, ma il disappunto provato per un'opera così priva di interesse e di resa scenica è stato il moto d'animo, che mi ha spinto all'interruzione della sua visione e non saprei dire se avrò il tempo e la voglia di riprenderlo con più calma e minore senso di delusione. Un'occasione mancata per Branagh e per me come spettatore.

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