31/12/12

Argo

Ben Affleck non può continuare ad essere definito una promessa registica, ma una conferma della sua capacità di stare dietro alla m.d.p. piuttosto che davanti, come dimostra anche la sua abilità di sceneggiatore in coppia con Matt Damon ai tempi di Will Hunting di Gus Van Sant, piuttosto che di attore.
Scegliendo una storia di ambientazione storico-politica apparentemente retrò nei gusti e nelle scelte narrative, che dimostra come il regista americano sappia fondere insieme più registri e sappia mantenere la tensione narrativa di un racconto che si sa avere un esito positivo, ma nonostante ciò lo spettatore si ritrova a fremere e temere per il buon esito della missione del nostro eroe.
Affleck gioca con il cinema e con il metacinema, per quanto il tutto possa apparire incredibile, ma apparentemente vero per quanto a suo tempo accorso ai suoi protagonisti, eppure riesce a metterlo in scena con stile, pescando anche da un immaginario dell'epoca ben definito, specchio di tensioni e timori del tempo.
Egli dimostra come il cinema non solo sia pura funzione, ma anche strumento di sogni realizzabili per gli adulti e per i bambini e indirettamente quale strumento abusato di propaganda, tant'è che la stessa è fonte di raggiro per coloro che la vorrebbero sfruttare a proprio favore e punto di forza per quell'America che a suo tempo ha saputo regalarci un cinema da ricordare e che solo in rari casi, oggigiorno pare riuscire ancora ad incidere la retina di chi lo osserva.

1 commento:

Seaborg ha detto...

Sono andato a vederlo perche il suo film precedente, The Town, mi era piaciuto parecchio. Solido intrattenimento e uno stile asciutto e muscolare che sa narrare una storia.
Ho apprezzato molto anche Argo,soprattutto perche' come in The Town, l'ambientazione e' resa con esattezza. Qui tuttavia c'e' troppa voglia di strafare, con la suspense fino all'ultimo secondo, generando un finale un po ridicolo (davvero gli iraniani si mettono a riconcorerre un areo in partenza con una macchina?) e sentimentale (qualla bandiera americana che sventola sulla porta di casa e' veramente superflua). Sebbene i personaggi sono solo abbozzati, ho apprezzato tutti i riferimenti metacinematografici: un film che imitando lo stile di un film anni 70', mescolando fatti storici e finzione, footage originale e ricostruzioni, narra la storia della produzione di un finto film. Geniale!