26/05/07

La Città Proibita

L'ultimo film di Yimou si ispira ad un dramma teatrale e come tale rinuncia ad una rappresentazione dinamica degli eventi, salvo alcune efficaci sequenze di battaglia che rientrano nello spirito graduale di questa tragedia, in cui non mancano le implicazioni psicanalitiche del caso.
E' proprio dalle relazioni incestuose che coinvolgono i membri della famiglia reale, che si dipanano le successive vicende ed intrighi racchiusi nel magniloquente palazzo reale, gabbia dorata dietro la cui bellezza e opulenza si celano il tradimento e la rassegnazione ad un destino di morte incombente. Evidente contrapposizione visiva e facile metafora di un mondo in cui tutto riluce - fatta eccezione per ciò che si trova al di fuori della reggia - ma saturo di ombre insite nel cuore degli uomini, sino alla alla resa dei conti conclusiva, non così scontata nel suo esito di quanto si possa ritenere e con chiosa allegorica finale, che denota però il compiacimento visivo in cui ormai sembra cullarsi un regista, che un tempo sapeva parlarci della Cina moderna attraverso il suo passato storico e politico con minor sfarzo, ma sicura forza espressiva capace di ferire lo sguardo.

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