26/06/07

XXY

Terreno impervio quello della sessualità, soprattutto quando si parla di natura ambigua da un punto di vista addirittura anatomico, e che molto probabilmente lascerà delusi alcuni fruitori di questo film, perché non propone delle scelte definitive, rischiando di apparire pavido e furbo nella sua astensione dal giudizio.
La regista descrive, ambientandola in un luogo di confine, la storia di un'adolescente incapace di scegliere e comprendere la propria natura, costretta a confrontarsi coi propri sentimenti e pulsioni sessuali, che non trovano una definizione netta e certa, come ci si potrebbe aspettare, e quello che ne consegue costringe a riflettere anche chi le sta intorno, innescando una tensione drammatica che rimane sempre misurata e che sembrerebbe scivolare in alcuni momenti prevedibili come la violenza di gruppo o in risibili metafore sulla castrazione, che dimostrano una certa ingenuità visiva e drammaturgica, ma l'insieme è costruito con attenzione e rispetto per l'argomento trattato, costringendo lo spettatore a prendere coscienza delle asperità psicologiche insite nella sessualità di un adolescente, ben incarnate dal fisico nervoso e dall'interpretazione sentita della giovane Valeria Bertuccelli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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