28/07/07

Una lucertola con la pelle di donna

Quando si ha a che fare con il cinema di Fulci, spesso si sentono lodi sperticate per questo regista, come altrettanto roboanti stroncature nei suoi confronti, ma questo film è sicuramente uno dei più riusciti nonostante certi effetti speciali (per quanto ad opera di Rambaldi) che dimostrano un certo compiacimento a volte al limite del ridicolo, ma che vengono bilanciati da un risultato finale apprezzabile.
Il film si pone nel genere thriller italiano anni '70, con le sue atmosfere sospese e cariche di brividi pronti a scorrere lungo la schiena dello spettatore, in cui eros e thanatos costituiscono elementi inscindibili di una vicenda che si apre con un'efficace sequenza ipnagogica, da cui si svilupperà la trama gialla del racconto.
Fulci sembra riuscire ad inanellare una storia intrigante, nonostante la grossolanità che caratterizza alcune sequenze, per quanto visivamente d'effetto, in cui lo spettatore viene continuamente depistato e sviato in merito alla scoperta del colpevole, fino a ricondurre la risoluzione ad un finale decisamente sobrio e misurato, contrapposto al classico incontro apparentemente chiarificatore con i vari protagonisti per disvelare il presunto omicida.
Fulci abbassa la voce e rende in maniera intimista l'agnizione definitiva del reo, rinunciando al clamore e ai brividi sinora proposti con risultati altalenanti, per non tacere della deludente giustificazione del titolo della pellicola, volutamente ammiccante ma che per fortuna non viene rovinata dalla più riuscita resa visiva e contenutistica del film.

Nessun commento: