08/09/07

La strategia del ragno

Bertolucci nell'adattare un racconto di Borges, costruisce una trama che come quella del ragno, avvolge nella sua circolarità progressiva il protagonista doppelganger ideale del defunto padre, eroe della resistenza, sulla cui morte inevitabilmente si ritrova ad indagare, coinvolto da ricordi e reticenze di un paese in cui il tempo rimane sospeso e da cui il protagonista pare non riuscire ad allontanarsi, avvinghiato ad un passato che pare non interessarlo, ma da cui si lascia lusingare ed attrarre, intrappolato da un'idea, un'immagine cui Draifa (Alida Valli), l'immutata amante dell'omonimo padre Athos (Giulio Brogi), tenta di ricondurlo, sino all'inevitabile impossibilità a lasciare quel mondo ancestrale e magico per reiterare un'ideologia e un ideale politico imperituri.
Bertolucci opta per il fascino misterioso ed apparentemente immoto del paesaggio padano per imbastire un racconto dai toni progressivamente misteriosi, surreali e al tempo stesso onirici, coinvolgendo lo spettatore in una vicenda avvolgente e atemporale, dove l'inquietudine sottopelle rimane sempre misurata come lo stile borgesiano insegna e il regista dimostra di saper ricalcare intelligentemente.

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