Cantet adotta ora più che mai uno sguardo documentario per trattare un tema sociale come la scuola, come se per questo tipo di discorso non fosse possibile altro approccio plausibile, e che ci dimostra come ogni contemporaneo tentativo nostrano di rappresentazione di un contesto così variegato e complesso sia facilmente riconducibile a semplici macchiette o ad un'analisi superficiale, in ogni caso accattivante per il grande pubblico.
Basti pensare al cinema e alla televisione nostrani e al modo con cui hanno sinora affrontato tale tema in maniera approssimativa, riducendolo ad argomento da commedia, che quasi ci porta a rimpiangere il filone erotico-scolastico del passato, rispetto alla piattezza del cinema di genere "liceale" sinora propostoci, con esiti di grande successo, ma che non portano a nessuna riflessione utile, anzi rassicurandoci come sempre e come ci conviene a differenza degli esiti nient'affatto accomodanti di quest'ultimo lavoro del regista francese.
Cantet indaga senza mezzi termini il rapporto tra un insegnante e la propria classe multietnica, aspetto significativo e imprescindibile nella nostra società contemporanea, dimostrando come si possa parlare di temi sociali senza retorica o condiscendenza, ma anzi mostrando errori, debolezze ed incertezze da entrambe le parti della barricata.
Il regista non si sofferma a descrivere quello che è il contesto estraneo alla scuola, per concentrarsi e fissare il proprio, il nostro sguardo in un ambito spaziale limitatissimo, entre les murs appunto, restituendoci con vibrante realismo il rapportarsi costante e non privo di asperità tra un insegnante, che non vive il proprio ruolo come una missione, ma come uomo, individuo con tutti i suoi pregi e difetti, e che tenta a suo modo di stimolare i propri studenti, e di comprendere con i propri colleghi le difficoltà dell'educazione contemporanea.
Un film che induce lo spettatore ad una visione non comune e non compiaciuta, in cui la parola, lo sguardo della m.d.p., attenta nel muoversi con sufficiente distacco tra i suoi protagonisti, ci porta a porci delle domande e a non offrire risposte accomodanti o semplicistiche.
Cantet indaga senza mezzi termini il rapporto tra un insegnante e la propria classe multietnica, aspetto significativo e imprescindibile nella nostra società contemporanea, dimostrando come si possa parlare di temi sociali senza retorica o condiscendenza, ma anzi mostrando errori, debolezze ed incertezze da entrambe le parti della barricata.
Il regista non si sofferma a descrivere quello che è il contesto estraneo alla scuola, per concentrarsi e fissare il proprio, il nostro sguardo in un ambito spaziale limitatissimo, entre les murs appunto, restituendoci con vibrante realismo il rapportarsi costante e non privo di asperità tra un insegnante, che non vive il proprio ruolo come una missione, ma come uomo, individuo con tutti i suoi pregi e difetti, e che tenta a suo modo di stimolare i propri studenti, e di comprendere con i propri colleghi le difficoltà dell'educazione contemporanea.
Un film che induce lo spettatore ad una visione non comune e non compiaciuta, in cui la parola, lo sguardo della m.d.p., attenta nel muoversi con sufficiente distacco tra i suoi protagonisti, ci porta a porci delle domande e a non offrire risposte accomodanti o semplicistiche.
Nessun commento:
Posta un commento