19/11/08

La banda Baader Meinhof

Film adrenalinico e diretto nella sua rappresentazione di un periodo storico, che per la Germania ha rappresentato un'ulteriore e necessaria presa di coscienza della propria condizione politica e sociale. Decennio di grandi fermenti e soprattutto di lotte sfociate nella violenza che la RAF ha compiuto senza troppi scrupoli, in nome di un'idea di lotta contro il sistema capitalistico americano imperante nel paese.
Da una parte il braccio armato, che in Baader rischia di limitarsi ad un giovane dedito all'alcool e alle droghe leggere, dall'altra l'ideologia, che sembra perdersi in meri proclami verbali, sintetizzati da un montaggio efficace nello scandire un decennio di lotta armata, per poi rallentare e presentarci la generazione successiva del movimento, pronta a proseguire una guerra che non da meno appare radicata nel tessuto sociale e difficile da estirpare.
Non viè affatto uno sguardo benevolo o compiaciuto nei confronti della RAF o una presa di posizione nettamente contraria e non si può neppure dire che sia una visione di comodo e vigliacca, semplicemente ci viene fornito un resoconto di quegli anni, per quanto stringato e succinto, ma traspare comunque il senso di disagio e di difficoltà di cambiamento e superamento della Colpa dello sterminio ebraico e la volontà di rinascita attraverso le Olimpiadi di Monaco, con gli esiti che ben si conoscono. Sicuramente un documento utile per ripartire da un periodo che spesso si fatica ad affrontare e a studiare, per comprenderne a fondo le cause e i motivi.
Edel non si compiace della propria rappresentazione ed è molto secco nella sua chiusura di una vicenda che non lascia nessuna soddisfazione, ma sicuramente molti interrogativi e che inevitabilmente creerà polemiche ideologiche, che questo film sembra invece voler rifiutare con il proprio sguardo asettico e distaccato su un movimento che ha creato i suoi epigoni, seppur con differenti connotazioni, ma sicuramente sintomo di un periodo di smarrimento e crisi post sessantottina.

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