07/11/08

La sposa in nero

La forza dell'amore defraudato e derubato da una morte assurda ed inspiegabile spinge la protagonista a perseguire pervicacemente ed astutamente una vendetta che agli inquirenti rimarrà ignota, mentre lo spettatore verrà a scoprirla passo passo grazie alle prime vittime della carnefice.
Film definito dalla critica come fortemente hitchcockiano per l'atmosfera gialla di cui è pervaso, per quanto a Truffaut non interessi più di tanto virare il racconto su questi toni, in cui si notano un certo rigore e metodicità nel racconto, cadenzato dai propositi criminosi di cui si fa portatrice la protagonista che delinea un'abilità criminogena notevole che la condurrà a perseguire in tutti i modi il proprio obiettivo sino alla fine, nonostante le apparenti ed insormontabili difficoltà con cui si troverà a fare i conti per eliminare l'ultima vittima.
Il regista descrive attraverso i predestinati morituri degli uomini gretti e donnaioli, per cui non si prova molta simpatia, a parte il pittore Fergus (Charles Denner), futuro protagonista de L'uomo che amava le donne di cui anticipa molte sue caratteristiche e soprattutto il desiderio di conoscenza delle donne, a volerne cogliere l'essenza, e quasi dispiace vedere il suo amore per la protagonista non essere ricambiato, seppur lei stessa c'illuda per un momento di non voler portare a compimento la propria opera , in quanto moralmente meno colpevole degli altri suoi compagni di un delitto assurdo e umanamente più sensibile e vero, come dimostra il suo approccio romantico e idealizzato alla fascinosa e fatale Jeanne Moreau, donna camaleontica per ogni sua vittima, a dimostrazione delle capacità di mutazione e trasformismo delle donne.

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