
I pochi mezzi utilizzati non impediscono al regista di costruire un discorso nient'affatto scontato a dimostrazione di una scrittura attenta e per niente banale, in cui lo spettatore s'immerge piacevolmente, scoprendo aspetti umani freschi e problematiche spesso rimosse o dimenticate dal nostro cinema, senza per questo doverle urlare o sbandierare retoricamente, anzi, avvicinandolo con leggerezza e intelligenza sino alla sospensione finale e al progressivo distacco dell'inquadratura che incornicia i suoi protagonisti sullo sfondo di un futuro nuovo e più consapevole per entrambi.
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