Innegabile il divertimento e il ritmo scanzonato di un film che riesce ad amalgamare la musica del periodo, stiamo parlando degli anni '60 e di un'epoca in cui le radio inglesi trasmettevano solo poche ore di musica al giorno, attraverso un uso d'immagini non banali, intessendo un tappeto sonoro di sicuro fascino e stimolo per gli amanti del genere.
Opera pop, colorata senza eccessi cromatici, che riesce a giocare sulle macchiette proposteci nel racconto, tra cui quella del Ministro hitleriano interpretato da Branagh, contraltare dei "pirati musicali" che trasmettono 24 ore al giorno al largo di una nave situata nel mare del nord, per consentire ai sudditi di sua maestà di godere dei piaceri musicali negatigli da un regime troppo miope e restrittivo.
Curtis si diverte a giocare sugli stereotipi umani e caratteriali riuscendo conferire un buon ritmo e la giusta spensieratezza ad una storia, che seppur partendo da un fatto storico, vira il tutto in commedia, ricalcando lo stile e lo spirito del cinema musicale inglese del periodo e ciò forse a discapito di un approfondimento psicologico nella vicenda, che riguarda il giovane Carl (Tom Sturridge) alla ricerca del proprio padre, seppur riesca a regalarci una significativa sequenza subacquea di salvataggio in cui vede il nostro protagonista cimentarsi in un tentativo di recupero del padre, integerrimo fruitore di musica, accompagnato dalle note efficaci di Cat Stevens.
Se si pensa di ritrovare una verosimiglianza o veridicità nel racconto non è il caso di questo film, che nel giocare con situazioni inverosimili e paradossali, dimostra il suo spirito sufficientemente divertito e divertente, nel tentativo di ricordarci quanto possa essere fondamentale la musica nella nostra vita.
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