Suggestioni cinefile per questo film d'esordio di Lars Von Trier in cui manifesta sin dagli inizi la sua poetica straniante, che col tempo diverrà maniera di se stessa, ma quest'opera prima non lascia indifferenti per il suo stile di decostruzione del genere noir.
Il regista trae spunti da cinema di alto livello a partire dal Mr. Arkadin di Orson Welles, in questa ricerca di un misterioso assassino seriale di cui il protagonista come ogni buon cacciatore di killer ne segue le tracce provando ad immedesimarsi con il suo modo di pensare ed agire a rischio della propria sanità mentale.
Fisher cerca di trovare un ordine all'interno di un mondo caotico e confuso in cui la pioggia è la predominante atmosferica che tutto opprime il tutto filtrato da una luce artificiale che conferisce alle immagini e al contesto sensazioni di disagio e di alterità, che sembrano trasformarlo quasi in una sorta di film di fantascienza.
Von Trier rievoca il racconto attraverso un percorso d'ipnosi cui si sottopone il protagonista stesso, facendo assumere alle proprie immagini una valenza ipnagogica e di mistero che acuiscono le difficoltà stesse di Fisher nel comprendere le ragioni e l'identità del misterioso omicida, pur cercando di partire dagli insegnamenti del suo maestro e dal testo teorico di riferimento che dà il titolo al film.
Ed è la teoria stessa l'elemento di partenza del cinema di Von Trier, il quale teorizzerà successivamente il suo cinema Dogma, ma è anche lo spunto di ricerca per Fisher, uomo incapace di vedere e comprendere appieno la verità se non attraverso un ricordo filtrato, che alla fine lo porrà di fronte alla verità e alla disillusione per cercare di ritornare alla realtà sinora a lui ignota e ignorata.
2 commenti:
Mi piacciono le ultime righe di commento al film, mi spingono a vederlo... Spero di ritrovare la fiducia in questo regista partendo da questo primo suo film di cui ignoravo l'esistenza!
Lieto di essere stato di stimolo al suo recupero... :)
Posta un commento