
E allora muoviamoci in massa, godiamo di qualcosa di apparentemente nuovo, ma che in fondo rappresenta lo spirito di sempre del cinema, creare una magia per gli occhi, perché in fondo il cinema è sempre stato questo e anche questa storia, fedele al racconto dickensiano e alla sua critica sociale rivive fastosamente per diventare una storia per soli adulti, quindi bambini astenetevi se potete, per quanto possa sembrarvi divertente vedere degli attori in carne ed ossa trasformati in cartoni animati di pregevolissima fattura, alle prese con spiriti che ben poco hanno di rassicurante. E mai ne ebbe l'intenzione lo stesso autore del racconto.
Inutile ricordare la storia, la si conosce già, c'è da domandarsi se la sua lezione, in fondo sempre attuale, possa ancora fare breccia nei nostri cuori e nelle nostre menti stanche e aiuti coloro che non amano più il Natale e coloro che ne amano lo spirito più superficiale a ritrovare quella lucidità e quella umanità e volontà di redenzione che sempre più spesso pare altro da noi. Più che altro c'è da domandarsi se proprio questa ennesima versione digitale e ipertecnologica sia in grado di rinverdire lo spirito del racconto dickensiano.
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