28/02/11

Delicatessen

Il film che ha rivelato al cinema Jeunet e Caro, anche se poi solo il primo ha proseguito almeno a livello internazionale e con maggiore risonanza ed evidenza la propria carriera cinematografica, imponendo un proprio stile grottesco e surreale che aveva trovato un suo apice, per quanto melenso e discutibile con il suo debordante e irritante ottimismo di facciata, ne Il favoloso mondo di Amelie, forse la sua opera più conosciuta e di successo. 
Il film utilizza elementi di un passato idealmente iconografico di una Francia, sempre che di Francia si tratti, se non per l'idioma, ma questo non è un elemento certificante in maniera assoluta, per raccontare una storia surreale che vira subito nel grottesco e che ha una sua cattiveria di fondo, bilanciata dal contrappunto amoroso di cui è intrisa poi la vicenda e che anticipa quelli che saranno gli elementi fondanti del film sopra citato con Audrey Tautou e Mathieu Kassovitz.
L'ambientazione circonclusa e avvolta in una nebbia perenne che tutto esclude o quasi allo sguardo, eccetto la silhouette sinistra del condominio diroccato in cui si svolgono le vicende narrate, costituisce un mondo a se stante e autoconcluso che trae i suoi contatti con l'esterno ignoto attraverso poche essenziali figure e mezzi di comunicazione, che disvelano un mondo in crisi, in cui il cannibalismo è una pratica necessaria e virata in maniera grottesca, contrapposto al vegetarianismo dei Trogloditi, popolazione sotterranea che costituisce una sorta di resistenza inevitabile in un mondo cattivo, in cui un ex clown del circo costituirà l'elemento di frattura nell'equilibrio sadico di un universo incapace di reagire al proprio aguzzino.
Storia da fumetto, che gioca molto sugli elementi debordanti, sui caratteri caricaturali e sulle stranezze volutamente accentuate, che potrebbero infastidire e far storcere il naso oppure divertire.
Sicuramente in questo film vi sono elementi che lasciano presagire un cinema che punta molto sull'elemento favolistico e grottesco compiaciuto e compiacente, ma che si lascia guardare e strappa anche qualche sorriso.
Pensando al cinema successivo dell'autore, sicuramente Delicatessen ha già in nuce elementi criticabili di un cinema che, come quello tipico di autori con una propria poetica apparentemente fuori dalle righe e dagli stilemi classici, si presta ad inevitabili attacchi e critiche più o meno convinte e convincenti, come il mondo messo in scena dall'autore stesso. 

2 commenti:

Ukiyoe ha detto...

Oddio, ho visto questo film più di 10 anni fa, forse ero ancora piccola per capire certe cose, ma ricordo che ne rimasi molto impressionata, al di là di un giudizio di bellezza o meno. Non avevo mai trovato nessuno che lo avesse visto!! Invece per il Favoloso mondo di Amelie, direi pessima caduta...

Pereira ha detto...

Film recuperato recentemente e che già a suo tempo avrei voluto vedere, forse solo il tempo ci può aiutare a formare un giudizio più preciso su un film... :-)