Noto in italia come π - Il teorema del delirio, è forse il film più interessante del regista Darren Aronofsky, noto per titoli più recenti candidati e vincitori di Oscar come The Wrestler e Il cigno nero, in quanto rappresenta un'opera ardita, sperimentale e lisergica, ritmata da una colonna sonora adeguata a trasmettere i deliri e le pulsioni maniacali del suo protagonista, uno studioso di matematica alla ricerca di uno schema matematico legato indissolubilmente al noto π.
Fotografato in un bianco e nero tipico di quelle opere indipendenti e disturbanti, amate dai registi americani alle prime armi o quasi, nonostante questa patina volutamente ammiccante, risulta essere un film intrigante nelle sue atmosfere di paranoia ed autismo, in cui si intrecciano potenziali complotti capitalisti, studi cabalistici sino ad un crescendo di tensione e pulsioni di morte e dolore che disturbano e inquietano, a dimostrazione di una regia ed un montaggio adeguati nel rendere i deliri progressivi del suo protagonista, spinto verso una ricerca e delle risposte che inevitabilmente prenderanno pieghe mistiche e metafisiche.
Una sorta di summa concettuale degli studi sui teoremi matematici di base sino alle implicazioni religiose della mistica ebraica. Un delirio matematico e mentale che non può non affascinare ed incuriosire e al tempo stesso disturbare per la sua concitazione e la sottolineatura del delirio in cui pare scendere progressivamente il protagonista in un annullamento di se stesso, sino ad un finale che potrebbe non essere quello che si crede, ma che sicuramente lascerà lo spettatore incuriosito e affascinato dal mondo della matematica pura e dei suoi teoremi.
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