31/10/07

Giorni e nuvole

Soldini ha il pregio di introdurci una Margherita Buy finalmente lontana dalla macchietta che era diventata negli ultimi tempi, dimostrando nella sua recitazione un controllo ed una dignità che non possono non apprezzarsi. Difficile, in un contesto ansiogeno e drammatico come quello del film, non cadere in un'interpretazione tutta vezzi e tic, con urla annesse, invece la felice scrittura del racconto ha saputo restituirci ruoli principali e minori ben definiti, in grado di non scadere nella banale visione da tinello di casa, tipica dal nostro cinema contemporaneo riverso sulla famiglia e le sue problematiche.
Eppure il film di Soldini va oltre l'analisi autoreferenziale della crisi familiare dettata dalla stanchezza sentimentale e la noia contemporanea un po' chic, per riflettere sulla fine del lavoro, sulla sua perdita improvvisa e quando Michele (Antonio Albanese) confessa il suo licenziamento taciuto per ben due mesi, viene subito alla mente il protagonista di A tempo pieno di Cantet, a quel senso di vergogna e sconfitta che si prova per non aver più la possibilità di lavorare, di ricoprire un ruolo sociale, di essere utile alla propria famiglia. Ed è il personaggio di Michele a risentire maggiormente di questo peso esistenziale dato da un vuoto che lo logora e che mette in crisi lentamente, silenziosamente i rapporti coi suoi cari, e che trova in Albanese un interprete sensibile e vero, anche se la storia rischia una certa ripetitività e incapacità di sbocco, che il regista riesce comunque a proporre attraverso situazioni e peregrinazioni in una Genova che vorrebbe respirare, trasmettendoci così l'angoscia e il perturbamento di una famiglia e di una società che arranca faticosamente.
Non a caso Soldini mette in mano alla Buy il libro di racconti della Munro, Nemico, amico amante, forse per trasmetterci quel desiderio di libertà o meglio di abbandono di questo grigiore in cui si è precipitati e da cui pare non potersi sfuggire, o almeno sembra non riuscirvi Michele, ma Soldini lascia intravedere uno spiraglio di salvezza, ponendo in bilico il rapporto tra Elsa e Michele, racchiusi in una plongée come due personaggi di Gondry, sospesi negli affetti e di fronte ad un futuro ancora incerto, come sempre, ma forse con una piccola fiammella di speranza da tenere viva.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

errata corrige:
"nemico amico amante", se proprio dobbiamo dare informazioni.. diamole esatte!
simona

Pereira ha detto...

Grazie mille! Provvedo subito alla correzione! Avevo confuso le copertine... doh!